Detrazioni
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L'importo
della detrazione è il 19% della spesa che possiamo
iscrivere nella dichiarazione dei redditi, ma dobbiamo
fare attenzione perché non tutte le spese possono
essere riportate per l'intero importo da noi sostenuto,
ad esempio se sottoscriviamo un'assicurazione sulla vita
e paghiamo un premio di L.3 milioni, la legge prevede
che nella dichiarazione potremo riportare una spesa non
superiore ai L.2.500.000, su questi 2,5 milioni andrà
poi calcolata la detrazione del 19%.
Vediamo quali sono le spese che ci consentono una
detrazione di imposta e per quali importi possiamo
iscrivere queste spese nella dichiarazione:
• Le spese mediche
• Gli interessi passivi
pagati su alcuni tipi di mutui
• Le spese sostenute
per stipulare alcuni tipi di assicurazione e i
contributi previdenziali non obbligatori come i
contributi pagati per il riscatto della laurea o del
servizio militare
• Spese di istruzione
• I contributi a favore
di partiti e movimenti politici
• I contributi a favore
delle ONLUS (Organizzazioni non lucrative e di utilità
sociale) che si occupano di solidarietà, perseguono
finalità sociali senza fini di lucro
• Le quote associative
versate alle società di mutuo soccorso (società che si
propongono di venire in aiuto alle famiglie dei soci
defunti e di assicurare ai soci un sussidio nei casi di
malattia o di vecchiaia)
• Spese funebri
• Altre detrazioni
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Spese
sanitarie
E' prevista una detrazione di imposta del 19% per tutte
le spese sanitarie che abbiamo sostenuto nel corso del
1999. Attenzione però, la legge prevede che al totale
delle spese sanitarie venga sottratta una quota fissa di
L.250.000 prima di calcolare la detrazione.
Ad esempio visite specialistiche, visite
medico-generiche, le spese per analisi e indagini
cliniche, le spese per operazioni chirurgiche, quelle
per l'acquisto di protesi dentarie o di altro tipo,
quelle per l'acquisto delle medicine e quelle per
acquistare o affittare alcuni strumenti sanitari come
l'apparecchio per misurare la pressione.
Non sono detraibili, invece, le spese per interventi di
chirurgia estetica a meno che non siano diretti ad
eliminare delle deformità particolarmente gravi.
La detrazione si calcola in questo modo: Sommiamo tutte
le spese mediche del '99, ad esempio il totale è di
L.5.000.000, quindi sottraiamo l'importo fisso di
L.250.000 e otteniamo L.4.750.000. Questa è la cifra
che riporteremo nella dichiarazione e sulla quale andrà
calcolata la detrazione di imposta del 19%, cioè
L.902.500. La riduzione di L.250.000 non si applica
invece se le spese riguardano portatori di handicap.
Dal 2000 è possibile fruire della detrazione del 19%
anche per le spese sanitarie sostenute per l'assistenza
specifica resa da personale paramedico in possesso di
una qualifica professionale specialistica, oppure da
personale autorizzato ad effettuare prestazioni
sanitarie specialistiche (prelievi ai fini di analisi,
esercizio di attività riabilitative, ecc.)
La detrazione spetta senza limiti di spesa sull'importo
che eccede 250.000 lire, a tutte le persone che
necessitano di assistenza specialistica, ad esempio in
conseguenza di traumi da incidente automobilistico.
Sempre a partire dal 2000 il contribuente che sostiene
spese sanitarie relative a patologie esenti dalla spesa
sanitaria per conto del coniuge, dei figli e degli altri
familiari, non a carico, che sono titolari di redditi
bassi, ma comunque superiori a lire 5.500.000, può
usufruire della detrazione del 19%, sulla parte che non
trova capienza nell'imposta del soggetto affetto dalle
predette patologie, calcolata su un importo massimo
della spesa pari a lire 12.000.000.
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Spese
veterinarie
A partire dal 2000 i contribuenti possono detrarre dall'Irpef
il 19% delle spese veterinarie fino all'importo di
L.750.000 e limitatamente alla somma che eccede le
250.000 lire.
In sostanza la detrazione può consentire al massimo un
risparmio d'imposta di lire 95.000 (cioè il 19% di lire
500.000).
L'individuazione degli animali per i quali spetta la
nuova detrazione è rimandata a un decreto ministeriale.
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Interessi
passivi
Abbiamo diritto a detrarre il 19% degli interessi
passivi, degli oneri accessori e delle quote di
rivalutazione (ad esempio se il contratto prevede una
clausola di indicizzazione del capitale) che paghiamo
per:
• I mutui per
l'acquisto della prima casa, possono essere inseriti
nella dichiarazione fino a un massimo di L.7.000.000
• I mutui per
l'acquisto di immobili diversi dalla prima casa, ad
esempio per la casa al mare o in montagna, possono
essere inseriti nella dichiarazione fino ad un massimo
di L.4.000.000 e solo se stipulati prima del 1993
• I mutui contratti per
la manutenzione, il restauro e la ristrutturazione degli
edifici possono essere inseriti nella dichiarazione fino
ad un massimo di L.5.000.000 e solo se contratti nel
1997
• I mutui per la
costruzione e la ristrutturazione della prima casa,
possono essere inseriti nella dichiarazione fino ad un
massimo tra interessi e oneri di L.5.000.000
• I mutui e i prestiti
agrari.
In questo caso se l'interesse che abbiamo pagato, ad
esempio, L.1.500.000 è superiore al reddito del nostro
terreno, che è, ad esempio, di L.1.000.000, possiamo
riportare nella dichiarazione un valore pari al reddito
che ci da il terreno, cioè L.1.000.000 e su questo
valore calcolare la detrazione.
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Premi
di assicurazione e contributi previdenziali volontari
I contribuenti possono detrarre dall'Irpef il 19% dei
premi di assicurazione sulla vita e contro gli infortuni
per un importo complessivo non superiore a 2.500.000, se
si tratta di polizze stipulate entro il 31.12.2000; le
assicurazioni sulla vita devono però avere durata
superiore ai 5 anni e in tale periodo non deve essere
consentita la concessione di prestiti.
Per i contratti stipulati dal 1° gennaio 2001 sarà
possibile detrarre solamente i premi - sempre per un
importo complessivo non superiore a 2.500.000 lire - per
assicurazioni aventi ad oggetto il rischio di morte o di
invalidità permanente oltre il 5%, ovvero di non
autosufficienza nel compimento degli atti della vita
quotidiana. L'impresa di assicurazione non deve avere la
facoltà di recesso dal contratto.
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Associazioni
sportive dilettantistiche
A partire dal 2000 è possibile detrarre dall'Irpef il
19% delle erogazioni liberali in denaro a favore delle
associazioni sportive dilettantistiche, per un importo
non superiore a 2 milioni di lire.
Attenzione però, al fatto che la legge prevede come il
versamento delle liberalità debba essere effettuato
obbligatoriamente tramite banca o ufficio postale |
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CASA
|
Introduzione
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Quali
sono le imposte da pagare quando compriamo una casa?
E quali sono le agevolazioni fiscali ad esempio per gli
inquilini o per i lavori di ristrutturazione?
E ancora, quali tasse dobbiamo pagare come proprietari di una
casa o come semplici inquilini?
Troverete tutte le risposte in questa sezione interamente
dedicata alla casa.
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Qui
puoi consultare anche: |
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•
L'acquisto
della casa
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•
Agevolazioni
e imposte sulla casa
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CASA |
L'Acquisto della casa
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La
compravendita di case è soggetta ad una serie di imposte:
• l'imposta di registro (o, in
alternativa l'IVA)
• l'imposta ipotecaria e
l'imposta catastale
• eventualmente, l'INVIM
(imposta sull'incremento di valore degli immobili)
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IVA
L'IVA si applica quando il venditore è:
• un'impresa costruttrice
• un'impresa che ha come
oggetto esclusivo o principale la compravendita di immobili
• un'impresa che ha eseguito
interventi di recupero disciplinati dalla legge 457/78.
L'aliquota è del 4% per la prima casa (ma non deve trattarsi di
un'abitazione di lusso), del 10% per le altre abitazioni non di
lusso e del 20% per quelle di lusso.
Altre imposte da pagare in aggiunta all'IVA
In caso di applicazione dell'IVA, l'acquirente paga l'imposta di
registro, l'imposta catastale e quella ipotecaria nella misura
fissa di L.250.000 ciascuna.
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Imposta
di registro
Negli altri casi di compravendita, ad esempio se acquistiamo la
casa da un privato oppure da un'impresa che non ha la
compravendita di immobili tra le sue finalità principali,
l'acquirente deve pagare l'imposta di registro.
Per la prima casa l'aliquota è del 3% (era il 4% prima della
finanziaria 2000), per le altre abitazioni l'aliquota è stata
portata al 7% (era l'8%). Per gli immobili di interesse storico,
artistico o archeologico l'aliquota è del 3%.
Altre imposte da pagare in aggiunta a quella di registro
Per l'acquisto delle prima casa l'acquirente paga l'imposta
catastale e quella ipotecaria nella misura fissa di L.250.000
ciascuna.
Per l'acquisto di altre case le imposte ipotecarie e catastali
si applicano in misura proporzionale (ipotecaria 2%, catastale
1%).
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La
base imponibile per calcolare l'imposta di registro e l'IVA
Per calcolare l'imposta di registro si applica l'aliquota
prevista alla "base imponibile" (il valore
dell'immobile dichiarato nell'atto).
Le imposte (registro, ipotecaria, catastale, INVIM) sono versate
dal notaio al momento della registrazione. La registrazione è
richiesta dal notaio entro 20 giorni dalla data dell'atto.
Se l'amministrazione finanziaria ritiene che il valore del bene
è superiore a quello indicato nell'atto, provvede alla
rettifica e a liquidare la maggiore imposta dovuta e notifica al
contribuente un apposito avviso.
Se però il valore indicato nell'atto non è inferiore al valore
catastale dell'immobile, l'ufficio non può provvedere alla
rettifica.
Invece, per le compravendite soggette a Iva, la base imponibile
è il corrispettivo pattuito tra le parti.
Anche in questo caso se il corrispettivo non è inferiore al
valore determinato in base ai parametri catastali, l'ufficio Iva
non può rettificarlo per stabilire una base imponibile più
alta.
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L'INVIM
- Imposta sull'incremento di valore degli immobili
L'INVIM è un'imposta dovuta dal venditore dell'immobile e si
applica sull'incremento di valore dato dalla differenza tra il
valore finale e il valore iniziale aumentato di eventuali spese
(migliorie, spese notarili ecc.).
Le aliquote dell'INVIM sono stabilite dai comuni. Per la prima
casa l'Invim ordinaria è ridotta del 62,5%.
Dopo l'introduzione dell'ICI, l'INVIM si applica solo sulla base
imponibile fino al 31 dicembre 1992, cioè si considera come
valore finale il valore al 31 dicembre 1992.
Il notaio riceve la dichiarazione INVIM e l'imposta all'atto
della compravendita e provvede poi a versarla all'Ufficio del
registro.
Gli enti e le società pagano anche un'INVIM decennale sugli
immobili di loro proprietà.
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Quando
si tratta di prima casa?
Se si tratta di "Prima casa" possiamo usufruire
delle agevolazioni fiscali previste, quando ricorrono una serie
di condizioni:
• l'acquirente deve avere la
residenza nel comune in cui è ubicata la casa, oppure la deve
stabilire entro 18 mesi dall'atto di compravendita;
• l'acquirente non deve
possedere (come proprietario o in base ad altro diritto reale)
un'altra casa nel comune in cui si trova l'immobile da
acquistare
• l'acquirente non deve essere
proprietario (o usufruttuario o avere un diritto di uso o
abitazione) di un'altra casa acquistata da lui o dal coniuge con
le agevolazioni prima casa.
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COME
RISPARMIARE SULLE TASSE |
Introduzione
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Ogni
famiglia e, ovviamente, ogni singolo contribuente ha
diritto ad alcune riduzioni di imposte per una serie di
spese che si sostengono durante tutto l'anno. Quindi,
attenzione, bisogna conservare scontrini fiscali,
prescrizioni mediche, bollettini postali, etc. per poter
usufruire di riduzioni d'imposta.
Le spese che una famiglia si trova ad affrontare possono
dar luogo a detrazioni
o deduzioni.
Inoltre esistono anche riduzioni per i familiari a
carico e quelle previste in misura
fissa per i
lavoratori dipendenti.
Una spesa deducibile riduce il reddito
imponibile. Ad esempio se il nostro reddito è di 50
milioni ed abbiamo sostenuto una spesa deducibile di 4
milioni, il nostro reddito imponibile sul quale saranno
calcolate le tasse da pagare sarà di 46 milioni (50-4).
I redditi compresi tra i 30 e i 60 milioni pagano il
33,5%. Quindi, grazie alla deduzione, avremo risparmiato
L.1.340.000, cioè il 33,5% di 4 milioni. In concreto,
è come se avessimo speso L.2.660.000 anziché 4
milioni.
Invece una spesa detraibile prevede sempre un
risparmio pari al 19% della spesa che abbiamo sostenuto
indipendentemente dal nostro reddito. La detrazione non
riduce il reddito imponibile, come la deduzione, ma
riduce direttamente le imposte da pagare del 19% della
spesa sostenuta.
Ad esempio, se l'imposta da pagare sul mio reddito è di
L. 20 milioni, ed ho pagato le tasse universitarie per
L. 2.000.000, ho diritto ad una detrazione di L. 380.000
(uguale al 19% di L. 2.000.000), quindi pagherò solo L.
19.620.000 di tasse.
Per essere deducibili o detraibili alcune spese devono
essere sostenute direttamente da chi compila la
dichiarazione dei redditi, nel suo interesse, mentre
altre spese come quelle mediche, anche se riguardano
familiari fiscalmente a carico.
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Detrazioni
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L'importo
della detrazione è il 19% della spesa che possiamo iscrivere
nella dichiarazione dei redditi, ma dobbiamo fare attenzione
perché non tutte le spese possono essere riportate per l'intero
importo da noi sostenuto, ad esempio se sottoscriviamo
un'assicurazione sulla vita e paghiamo un premio di L.3 milioni,
la legge prevede che nella dichiarazione potremo riportare una
spesa non superiore ai L.2.500.000, su questi 2,5 milioni andrà
poi calcolata la detrazione del 19%.
Vediamo quali sono le spese che ci consentono una detrazione di
imposta e per quali importi possiamo iscrivere queste spese
nella dichiarazione:
• Le spese
mediche
• Gli interessi
passivi pagati su
alcuni tipi di mutui
• Le spese sostenute per
stipulare alcuni tipi di assicurazione
e i contributi previdenziali non obbligatori come i contributi
pagati per il riscatto della laurea o del servizio militare
• Spese
di istruzione
• I contributi a favore di
partiti e movimenti
politici
• I contributi
a favore delle ONLUS
(Organizzazioni non lucrative e di utilità sociale) che si
occupano di solidarietà, perseguono finalità sociali senza
fini di lucro
• Le quote associative versate
alle società di mutuo
soccorso (società che
si propongono di venire in aiuto alle famiglie dei soci defunti
e di assicurare ai soci un sussidio nei casi di malattia o di
vecchiaia)
• Spese
funebri
• Altre
detrazioni
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Spese
sanitarie
E' prevista una detrazione di imposta del 19% per tutte le spese
sanitarie che abbiamo sostenuto nel corso del 1999. Attenzione
però, la legge prevede che al totale delle spese sanitarie
venga sottratta una quota fissa di L.250.000 prima di calcolare
la detrazione.
Ad esempio visite specialistiche, visite medico-generiche, le
spese per analisi e indagini cliniche, le spese per operazioni
chirurgiche, quelle per l'acquisto di protesi dentarie o di
altro tipo, quelle per l'acquisto delle medicine e quelle per
acquistare o affittare alcuni strumenti sanitari come
l'apparecchio per misurare la pressione.
Non sono detraibili, invece, le spese per interventi di
chirurgia estetica a meno che non siano diretti ad eliminare
delle deformità particolarmente gravi.
La detrazione si calcola in questo modo: Sommiamo tutte le spese
mediche del '99, ad esempio il totale è di L.5.000.000, quindi
sottraiamo l'importo fisso di L.250.000 e otteniamo L.4.750.000.
Questa è la cifra che riporteremo nella dichiarazione e sulla
quale andrà calcolata la detrazione di imposta del 19%, cioè
L.902.500. La riduzione di L.250.000 non si applica invece se le
spese riguardano portatori di handicap.
Dal 2000 è possibile fruire della detrazione del 19% anche per
le spese sanitarie sostenute per l'assistenza specifica resa da
personale paramedico in possesso di una qualifica professionale
specialistica, oppure da personale autorizzato ad effettuare
prestazioni sanitarie specialistiche (prelievi ai fini di
analisi, esercizio di attività riabilitative, ecc.)
La detrazione spetta senza limiti di spesa sull'importo che
eccede 250.000 lire, a tutte le persone che necessitano di
assistenza specialistica, ad esempio in conseguenza di traumi da
incidente automobilistico.
Sempre a partire dal 2000 il contribuente che sostiene spese
sanitarie relative a patologie esenti dalla spesa sanitaria per
conto del coniuge, dei figli e degli altri familiari, non a
carico, che sono titolari di redditi bassi, ma comunque
superiori a lire 5.500.000, può usufruire della detrazione del
19%, sulla parte che non trova capienza nell'imposta del
soggetto affetto dalle predette patologie, calcolata su un
importo massimo della spesa pari a lire 12.000.000.
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Spese
veterinarie
A partire dal 2000 i contribuenti possono detrarre dall'Irpef il
19% delle spese veterinarie fino all'importo di L.750.000 e
limitatamente alla somma che eccede le 250.000 lire.
In sostanza la detrazione può consentire al massimo un
risparmio d'imposta di lire 95.000 (cioè il 19% di lire
500.000).
L'individuazione degli animali per i quali spetta la nuova
detrazione è rimandata a un decreto ministeriale.
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Interessi
passivi
Abbiamo diritto a detrarre il 19% degli interessi passivi, degli
oneri accessori e delle quote di rivalutazione (ad esempio se il
contratto prevede una clausola di indicizzazione del capitale)
che paghiamo per:
• I mutui per l'acquisto della
prima casa, possono essere inseriti nella dichiarazione fino a
un massimo di L.7.000.000
• I mutui per l'acquisto di
immobili diversi dalla prima casa, ad esempio per la casa al
mare o in montagna, possono essere inseriti nella dichiarazione
fino ad un massimo di L.4.000.000 e solo se stipulati prima del
1993
• I mutui contratti per la
manutenzione, il restauro e la ristrutturazione degli edifici
possono essere inseriti nella dichiarazione fino ad un massimo
di L.5.000.000 e solo se contratti nel 1997
• I mutui per la costruzione e
la ristrutturazione della prima casa, possono essere inseriti
nella dichiarazione fino ad un massimo tra interessi e oneri di
L.5.000.000
• I mutui e i prestiti agrari.
In questo caso se l'interesse che abbiamo pagato, ad esempio,
L.1.500.000 è superiore al reddito del nostro terreno, che è,
ad esempio, di L.1.000.000, possiamo riportare nella
dichiarazione un valore pari al reddito che ci da il terreno,
cioè L.1.000.000 e su questo valore calcolare la detrazione.
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Premi
di assicurazione e contributi previdenziali volontari
I contribuenti possono detrarre dall'Irpef il 19% dei premi di
assicurazione sulla vita e contro gli infortuni per un importo
complessivo non superiore a 2.500.000, se si tratta di polizze
stipulate entro il 31.12.2000; le assicurazioni sulla vita
devono però avere durata superiore ai 5 anni e in tale periodo
non deve essere consentita la concessione di prestiti.
Per i contratti stipulati dal 1° gennaio 2001 sarà possibile
detrarre solamente i premi - sempre per un importo complessivo
non superiore a 2.500.000 lire - per assicurazioni aventi ad
oggetto il rischio di morte o di invalidità permanente oltre il
5%, ovvero di non autosufficienza nel compimento degli atti
della vita quotidiana. L'impresa di assicurazione non deve avere
la facoltà di recesso dal contratto.
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Associazioni
sportive dilettantistiche
A partire dal 2000 è possibile detrarre dall'Irpef il 19% delle
erogazioni liberali in denaro a favore delle associazioni
sportive dilettantistiche, per un importo non superiore a 2
milioni di lire.
Attenzione però, al fatto che la legge prevede come il
versamento delle liberalità debba essere effettuato
obbligatoriamente tramite banca o ufficio postale |
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Spese
di Istruzione
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E'
prevista una detrazione del 19% sulle tasse scolastiche pagate
per i corsi di istruzione secondaria e universitaria (compresa
l'iscrizione ad anni fuori corso).
L'istruzione secondaria comprende la scuola media inferiore e
superiore (cioè quella non obbligatoria), l'istruzione
universitaria comprende l'università, ma anche corsi di
perfezionamento e di specializzazione.
Le spese di istruzione sono detraibili anche se sono sostenute
presso istituti o università straniere e sono detraibili per
una cifra non superiore a quella stabilità per gli istituti
statali. Ad esempio, se frequentiamo un'università privata
particolarmente costosa, nella dichiarazione possiamo indicare
solo una spesa uguale alle tasse universitarie di un'università
statale italiana.
Tutte le spese di istruzione sono detraibili anche se sostenute
per i familiari a carico.
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Contributi
a favore di partiti e movimenti politici
Per poter detrarre il 19% di questi contributi, il contributo
deve essere di almeno L100.000 fino a un massimo di L.200
milioni, non esistono in questi casi altri limiti per la cifra
da iscrivere nella dichiarazione.
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Contributi
a favore delle ONLUS
(Organizzazioni non lucrative e di utilità sociale) Il
contribuente può detrarre il 19% dei contributi a favore delle
ONLUS, enti che si occupano di solidarietà e che hanno solo
fini sociali e non di lucro, possono essere inseriti nella
dichiarazione fino a L.4.000.000
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Quote
associative versate a società di mutuo soccorso
Si tratta di enti che si propongono di venire in aiuto alle
famiglie dei soci defunti e di assicurare ai soci un sussidio
nei casi di malattia o di vecchiaia. La detrazione del 19%
spetta per importi da scrivere in dichiarazione non superiori a
L.2.500.000
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Spese
funebri
La detrazione è possibile e va calcolata su un importo non
superiore a L.3.000.000.
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Altre
detrazioni
La legge prevede una serie di altre detrazioni relative ad
esempio ai contributi versati alla Biennale di Venezia per
favorire la ricostruzione del teatro distrutto da un incendio, o
a favore di enti che operano nel settore dello spettacolo.
A queste detrazioni si aggiungono:
 La detrazione del 41% sulle spese per il recupero del
patrimonio edilizio come le spese per la ristrutturazione di un
edificio
 La detrazione per gli inquilini sui fitti pagati per la prima
casa
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Ristrutturazioni
e recupero del patrimonio edilizio
E' prevista una detrazione d'imposta pari al 36%
(precedentemente la detrazione era del 41%) delle spese
sostenute nell'anno 2000, per gli interventi di recupero e
ristrutturazione degli edifici, sia per le singole unità
immobiliari sia per le parti comuni.
Gli interventi che danno diritto alla detrazione sono i
seguenti:
• interventi di manutenzione
ordinaria, di manutenzione straordinaria, di restauro e
risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia
realizzati sulle parti comuni di edificio residenziale
• interventi di manutenzione
straordinaria (e non ordinaria), di restauro e risanamento
conservativo, di ristrutturazione edilizia realizzati sulle
singole unità immobiliari residenziali.
Le spese sostenute vengono considerate secondo il principio di
cassa, cioè vale l'anno in cui sono effettivamente sostenute, e
l'importo massimo ammesso al beneficio è pari a 150 milioni per
gli interventi realizzati su ciascuna unità immobiliare; questo
significa che la detrazione massima spettante risulta pari a 54
milioni.
La detrazione spettante va ripartita in quote costanti nell'anno
in cui sono state sostenute le spese e nei quattro successivi;
in alternativa, il contribuente può scegliere di ripartire la
detrazione spettante in 10 quote annuali di pari importo.
La detrazione è stata inoltre estesa, a partire dal 2001, alle
spese sostenute per le seguenti categorie di lavori:
• opere volte a prevenire atti
illeciti di terzi quali, ad esempio, l'installazione di sistemi
di allarme e il montaggio di inferriate antifurto o porte
blindate;
• opere relative ad ascensori e
montacarichi e qualsiasi intervento anche tecnologico atto a
favorire la mobilità interna o esterna per le persone
portatrici di handicap;
• opere volte a prevenire gli
infortuni domestici.
La finanziaria 2001 ha esteso le agevolazioni anche al periodo
d'imposta 2001: ciò significa che nella dichiarazione dei
redditi 2002 si potrà usufruire della detrazione del 36% per le
spese sostenute nel 2001 per la ristrutturazione di case e parti
comuni di edifici residenziali.
La finanziaria 2001 ha inoltre esteso anche al 2001 l'aliquota
IVA ridotta al 10%, sempre per i lavori di ristrutturazione di
singole unità immobiliari o di interi fabbricati.
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Detrazione
per gli inquilini
La finanziaria 2001, con effetto già dal periodo d'imposta
2000, ha modificato gli importi delle detrazioni previste per i
titolari di contratti di locazione di un'abitazione adibita a
dimora abituale (solo per i contratti di tipo
"concordato" ai sensi della legge n. 431/98).
Gli importi sono elevati a:
• L.960.000 se il reddito
complessivo non supera L.30.000.000
• L.480.000 se il reddito
complessivo supera L.30.000.000 ma non L.60.000.000
Una particolare detrazione viene attribuita ai lavoratori
dipendenti che soddisfano le seguenti condizioni:
• hanno trasferito o
trasferiscono la loro residenza nel comune di lavoro o nei
comuni limitrofi nei tre anni antecedenti la richiesta della
suddetta detrazione
• il nuovo comune è situato a
non meno di 100 chilometri di distanza dal precedente e comunque
al di fuori della propria regione
• siano titolari di qualunque
tipo di contratto di locazione di unità immobiliari destinate
ad abitazione principale
In questi casi spetta una detrazione per i primi tre anni,
rapportata al periodo dell'anno durante il quale sussiste tale
destinazione pari a:
• L.1.920.000 se il reddito
complessivo non supera i 30 milioni di lire
• L.960.000 se il reddito
complessivo supera L.30.000.000 ma non L.60.000.000. |
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